La Medaglia di San Benedetto
La Medaglia di san Benedetto costituisce una forma particolare del culto verso questo santo.
San Benedetto e considerato il fondatore del monachesimo occidentale. Nato a Norcia (Umbria) nel 480 da famiglia nobile (gens Anicia), ebbe una sorella, Scolastica, che condivise con lui la passione per la vita monastica.
Morta precocemente la madre, fu affidato con sua sorella a una nutrice, Cirilla, che si prese cura dei due fratelli fino alla loro maggiore età.
All’età di 12 anni Benedetto fu mandato a Roma, con sua sorella, per compiere gli Studi ma, dopo pochi anni, sconvolto dalla vita dissoluta della città, abbandono Roma e si ritirò con la sua nutrice nel paesetto di Affile situato nella valle dell’Aniene. Da qui, spinto dal desiderio di solitudine, si portò a Subiaco, dove incontrò un monaco che si chiamava Romane il quale lo avviò alla vita eremitica, indicandogli una grotta impervia sul Monte Taleo.
Qui Benedetto visse per 3 anni in perfetta solitudine; il monaco Romano gli forniva ogni giorno un pane calandolo dall’alto in una cesta per mezzo di una fune.
La sua esperienza eremitica si concluse a Pasqua dell’anno 500, quando alcuni monaci che vivevano in un monastero a Vicovaro, non lontano da Subiaco, attirati dalla sua santità gli chiesero di diventare il loro Abate.
Il suo soggiorno a Subiaco fu segnato dal fiorire del fervore monastico (fondò ben 12 monasteri) ma anche da ben due attentati alla propria vita: il primo con del vino avvelenato, il secondo con del pane avvelenato. Il Santo sventò ambedue i tentativi col segno della croce.
Decise infine, dopo circa trent’anni (nell’anno 529) di spostarsi a Cassino dove fondò, su di un monte il monastero che divenne famose come Monastero di Montecassino.
Qui rimase per tutto il resto della sua vita (+ 21 marzo 547) componendo quella Regola, mirabile per equilibrio e saggezza che si diffuse nei secoli in tutta l’Europa attraverso i numerosissimi monasteri che seguendo questa Regola divennero centri di civiltà, di industrioso lavoro, di conservazione e trasmissione di cultura e di pace.
La venerazione verso San Benedetto assunse negli anni, proporzioni europee e mondiali, sulla scia delle fondazioni monastiche che adottarono la sua Regola.
L’uso devozionale della Medaglia risale al 1742 quando il Papa Benedetto XIV (Prospero Lambertini) ideò e fece coniare, per uso devozionale dei fedeli, la Medaglia raffigurata sul retro di questo foglio. In essa compare il Santo, in piedi, che stringe nella destra e alza una croce mentre con la sinistra sorregge il libro della Regola. Sull’altare dietro di lui compaiono: a sinistra una coppa da cui fuoriesce un serpente, a destra un corvo che regge col becco un pane. Chiara allusione ai due tentativi di avvelenamento subiti dal Santo e sventati col segno della Croce (San Gregorio Magno, Dialoghi, libro II, capitoli III e VIII).
Recto
EJUS IN OBITU NOSTRO PRAESENTIA MUNIAMUR (Che Ia Sua presenza ci protegga nel momento della nostra morte!)
Verso
- C.S.P.B. = Crux Sancti Patris Benedicti (Croce del Santo Padre Benedetto)
- C.S.S.M.L. = Crux Sancta Sit Mihi Lux (La Croce santa sia la mia Luce)
- N.D.S.M.D. = Non Draco Sit Mihi Dux (Il Dragone (Diavolo) non sia la mia guida)
- V.R.S.N.S.M.V. = Vade Retro Satana Numquam Suadeas Mihi Vana (Allontanati da me, Satana, non cercare mai di attirarmi con le tue vanità)
- S.M.Q.L.I.V.B.= Sunt Mala Quae Libas Ipse Venena Bibas (Sono malvagie le cose che tu mi proponi, beviti tu i tuoi veleni)